Strikers, viaggio in Irlanda del Nord tra George Best e Bobby Sands

Come sapete questo venerdì al CPA si terrà il Big Lebowski Fest: un’occasione per sostenere attivamente un’idea di calcio basata su autorganizzazione, spontaneità, condivisione.

La serata si aprirà alle 19 con la presentazione di “Strikers – Viaggio in Irlanda del Nord tra George Best e Bobby Sands” con la partecipazione di Alessandro Colombini, autore del libro e fondatore del blog calcistico Minuto Settantotto.

Strikers non è un libro che parla solo di calcio, anzi. Il pallone, per certi versi, è secondario nella narrazione di Alessandro. Strikers è un viaggio di formazione, un reportage dell’autore che ci accompagna nella sua scoperta dell’Irlanda del Nord: tra murales colorati, birre scure e confini opachi. Che il calcio sia la cartina tornasole di tensioni sociali non lo scopriamo certo oggi, ma Strikers riesce a farci capire le contraddizioni di una terra da sempre divisa: dalla nascita del Derry – non chiamatelo LondonDerry! – all’epopea del Belfast City; dal derby di Glasgow al suo corrispettivo nordirlandese; dalle cicatrici mai rimarginate del Bloody Sunday al rifiuto di indossare il poppy di James McClean.

Se cercate una narrazione oggettiva, probabilmente questo libro non fa per voi. Strikers è dichiaratamente schierato, e l’autore non ne fa mistero. L’impressione è che anzi le sue convinzioni escano rafforzate dal viaggio, e che metterle per scritto sia stato quasi il modo per fissare e condividere i suoi pensieri. Strikers è un taccuino di appunti, che unisce la cronologia che trovate su Wikipedia ai racconti che sentireste in un pub di Belfast.

In Irlanda calcio, politica e società sono un legame inscindibile. O forse è così dappertutto, e quei confini opachi raccontano la realtà più chiaramente di quanto facciano i nostri giornali.

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